I ragazzi di Benitez escono battutiĀ dal Friuli, incassando la seconda sconfitta consecutiva in campionato dopo quella maturata in casa col Chievo. Netta involuzione di gioco rispetto al match di Europa League, complici anche le scelte quanto meno azzardate del mister che ha rivoluzionato la formazione vincente in coppa lasciando fuori cinque titolari su undici. Un turnover che ha, di fatto, palesato tutti i limiti dei nuovi innesti e di un mercato che, in generale, ha giĆ dimostrato di essere ben al di sotto delle aspettative dei tifosi e dalle stesse promesse del patron De Laurentiis fatte questa estate. Il post partita nello spogliatoio ĆØ teso: Benitez ĆØ deluso, Higuain arrabbiato con i compagni e gira anche la voce, poi smentita, che Edoardo De Laurentiis abbia scagliato un pugno in una vetrata. Lāallenatore, in conferenza stampa, ĆØ stato tranciante: Ā«Dovevamo vincere la partita, con la rosa del nostro livello. Se non ci siamo riusciti ĆØ perchĆ© abbiamo sbagliato noi. Siamo davvero dispiaciuti. Dobbiamo lavorare su intensitĆ e cattiveria e fare bene giĆ dalla prossima in casa con il PalermoĀ».
UDINE. Al Friuli in ristrutturazione va in scena la sfida che attende il Napoli per il rilancio in campionato dopo il passo falso in casa col Chievo. La sfida vinta in Europa League con lo Sparta Praga ha dato segnali positivi di ripresa sia mentale che atletica e Benitez si aspetta la conferma in un turno difficile, contro lāUdinese di Stramaccioni. In questo momento i friulani sono lāavversario più ostico da affrontare per gli azzurri che hanno dimostrato di patire le squadre che si chiudono in undici dietro la linea della palla e poi ripartono in contropiede a gran velocitĆ . Il Napoli deve fare leva sulla qualitĆ dei suoi attaccanti, su tutti Mertens, grande protagonista giovedƬ in coppa. Rafa Benitez, però, disorienta tutti e decide di applicare un turnover ardito, quasi spocchioso, cambiando i cinque undicesimi della formazione titolare vista contro lo Sparta. Fuori Henrique, Inler, Mertens, Hamsik e Callejón. Dentro Maggio, David Lopez, Zuniga, Michu e Insigne. Dopo un avvio favorevole allāUdinese con una pregevole conclusione di Badu al 10ā finita di poco fuori, il Napoli incrementa il proprio volume di gioco e prende in mano le redini della partita. Alla mezzora Michu prende lāiniziativa con un timido diagonale che lāestremo difensore, Karnezis, blocca agevolmente. Gli azzurri da qualche minuto sono una presenza costante nella trequarti friulana e al 36ā sfiorano il vantaggio. Gargano prova il destro dal limite dellāarea colpendo il palo alla sinistra di Karnezis. Il primo tempo si conclude con lāUdinese che riparte negli spazi lasciati dai partenopei: nasce cosƬ il contropiede guidato da Badu e finalizzato da Bruno Fernandes, miracolosamente murato da Albiol che salva il risultato. Nella ripresa il Napoli continua a spron battuto in attacco, ma senza convinzione, nĆ© cattiveria agonistica. Al 18ā Benitez comprende di dover dare la scossa: fuori Zuniga, dentro Callejón. Il cambio da subito i frutti sperati e un minuto dopo Higuain entra in area dalla sinistra impegnando Karnezis con un tiro ad incrociare sul secondo palo. Sulla ribattuta arriva in corsa proprio lo spagnolo appena entrato, ma il portiere greco si supera e respinge anche la seconda conclusione. Gli azzurri sono in completo controllo del match, ma la manovra avviene prevalentemente per vie orizzontali e non ha la necessaria fluiditĆ per impensierire una difesa schierata. LāUdinese resiste, tiene botta, si difende con le unghie e con i denti e al 71ā colpisce con cinismo e opportunismo, da vera squadra matura. Su punizione morbida di Di Natale al centro dellāarea, Koulibaly interviene in modo maldestro di testa e la palla finisce col trovare libero Danilo sul secondo palo che in scivolata insacca nella porta difesa da Rafael, finora mai impegnato. Nel finale Benitez lancia nella mischia sia Mertens che De Guzman, ma gli azzurri non trovano la zampata per invertire la rotta della partita. Il triplice fischio sancisce la sconfitta per 1-0, lo stesso risultato maturato contro il Chievo. Il Napoli sta vivendo un inizio di stagione shock: eliminazione ai preliminari di Champions e in campionato un dato ĆØ allarmante. Tre punti nelle prime tre partite, mai cosƬ male dal 2009-2010, lāanno dellāesonero di Donadoni. Lāambiente ĆØ ad un punto di rottura con la societĆ e gli stessi giocatori sembrano patirne. La protesta e il dissenso stanno nuocendo alla prestazione sportiva, le parti in causa evidentemente non remano più nella medesima direzione. Se a questo si aggiungono i gravi problemi strutturali che affliggono la rosa cosƬ come ĆØ stata congeniata, allora davvero si può fare il punto della situazione e comprendere le difficoltĆ del momento. I pochi acquisti di questāestate non stanno offrendo prestazioni di livello accettabile. Su tutti Michu, un giocatore lento, prevedibile e involuto rispetto a quello visto con lo Swansea. De Guzman, il migliore di quelli nuovi insieme a Koulibaly (David Lopez non ĆØ possibile valutarlo per il basso minutaggio a sua disposizione), sembra adattarsi male al ruolo di mediano per il quale ĆØ stato scelto (non a caso Benitez lo ha inserito al posto di Insigne nel finale) e comunque fino ad ora non ha palesato doti in grado di poter far compiere un vero salto di qualitĆ alla squadra. Ā Anche la manovra azzurra sembra involuta, lenta e orizzontale e la difesa concede almeno uno svarione a partita, quasi sempre punito con precisione chirurgica dalle squadre avversarie. Quello che manca più di ogni altra cosa sembra, in definitiva, essere la mentalitĆ da grande squadra. In questo, spiace dirlo, la colpa ĆØ dellāallenatore, forse troppo radicato al suo credo tattico per valorizzare la rosa al meglio. La consapevolezza della propria forza e la personalitĆ di imporsi senza timori sono le lacune che ne derivano e che in questo momento stanno segnando a tinte fosche la stagione partenopea. Riunire i cocci di questo vaso non ĆØ semplice, tuttāaltro. Specie se a deludere sono proprio le punte di diamante della squadra, per primi il Pipita ā ancora a secco in campionato ā e Callejón, entrambi scottati dal mondiale (il primo deluso per la sconfitta in finale, il secondo per la mancata convocazione). Ma Benitez, nonostante tutto, va avanti per la sua strada e assicura: Ā«Il gruppo cāĆØ e lavora per vincereĀ». Ora però non servono parole, ma fatti. A partire giĆ dalla prossima in programma mercoledƬ sera in casa con il Palermo. In ballo ci sono molto più di tre punti. Napoli, se ci sei, questo ĆØ il momento di dimostrarlo. Basta scuse. Vietato fallire.
LunedƬ 22 settembre 2014
Dario Di Pascale
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